Ciò che è sconosciuto o insolito viene percepito dalle persone come una minaccia perché non abbiamo categorie in cui porlo.
Quando incontriamo qualcosa di nuovo, ignoto, cerchiamo di renderlo familiare, riducendo la complessità in somiglianza ma questo atteggiamento comune può essere la genesi del pregiudizio.

Per capire meglio questo processo vorrei raccontarvi un aneddoto su Frank Zappa.

Negli anni Sessanta una rete californiana mandava in onda uno spettacolo condotto da un certo Joe Pine, famoso per l’atteggiamento aggressivo che usava regolarmente con i suoi ospiti in trasmissione, quasi tutti attori e cantanti marginali in cerca di un po’ di pubblicità. L’obiettivo del conduttore era quello di provocare volutamente gli ospiti, con lo scopo di metterli in imbarazzo e in ridicolo. Secondo alcuni, questa sua aggressività era dovuta, almeno in parte, a una grave minorazione, una gamba amputata che l’avrebbe reso particolarmente acido e ostile.
Una sera venne ospite della trasmissione Frank Zappa, musicista rock. Era ancora il periodo in cui gli uomini con i capelli lunghi suscitavano indignazione.Ora voi direte che cosa c’entra questo racconto con i pregiudizi?
Lo capirete da quello che fu il loro primo scambio di battute.
Pine: “Dai capelli lunghi si direbbe che lei è una ragazza”
Zappa: “Dalla gamba di legno si direbbe che lei è un tavolino.

A volte avere una visione miope della realtà sacrifica il vero significato di ciò che stiamo guardando.

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