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DISTURBI ALIMENTARI

Sono comportamenti caratterizzati da un’alterazione delle abitudini alimentari e da un’eccessiva preoccupazione per il peso. I principali disturbi sono: anoressia, bulimia, disturbo dell’alimentazione incontrollata (o Binge Eating Disorder, BED), obesità.
La terapia, altamente personalizzata, si basa su una serie di prescrizioni paradossali in grado di disinnescare l’impulso ad alimentarsi eccessivamente o scarsamente in concomitanza con un lavoro sull’identità corporea.

Anoressia

Graduale e progressiva diminuzione della quantità di cibo ingerita con conseguente calo di peso, in genere di sotto al proprio peso forma. Sotto un certo peso, la percezione del corpo si distorce come se la persona indossasse delle lenti deformanti per cui più il peso diminuisce, più il corpo sembra gonfiarsi. Il cibo diviene un nemico da combattere e da aborrire. Si assiste a una progressiva anestesia emotiva che gradualmente viene estesa a tutte le aree della vita che vengono a perdere qualunque connotazione di piacevolezza. Questa armatura anche se inizialmente protegge, in breve tempo diviene una prigione dalla quale non si riesce ad uscire.

Bulimia

Ingestione di massicce quantità di cibo che determina un incremento ponderale al di sopra del proprio peso forma. Si distinguono tre tipologie fondamentali:

  • continua ingestione di cibo durante tutto il corso della giornata in assenza di vere e proprie abbuffate;
  • alternanza di periodi di controllo (dieta) con perdita anche di molti chili, a periodi di perdita di controllo che sfocia in vere e proprie abbuffate;
  • il cibo va a compensare un vuoto. Si includono tutte quelle persone nelle quali il cibo serve a compensare delle mancanze oppure a proteggere da eventuali sensazioni ritenute non tollerabili. Il grasso rappresenta una corazza per proteggersi da eventuali sofferenze.

Binge eating

Alternanza tra digiuno e massicce abbuffate, che possono verificarsi nell’arco di una settimana o anche di una stessa giornata composta da un solo pasto che in realtà è un’abbuffata. La tentata soluzione prevalente è il digiuno che, tuttavia, porta la persona a sentire sempre più la necessità ed il desiderio del cibo, tanto che nel momento in cui la persona se lo concede perde il controllo e non riesce a fare a meno di abbuffarsi in maniera smodata. Per riparare alle abbuffate sono spesso presenti anche le seguenti tentate soluzioni da parte della persona:

  • uso di lassativi e/o diuretici;
  • eccesso di attività fisica.

La famiglia cercando di aiutare, reagisce nei seguenti modi, spesso disfunzionali:

  • cercare di convincere la/il ragazza/o quando non mangia a mangiare di più, quando mangia troppo a mangiare meno;
  • parlare continuamente del problema che diviene il principale argomento di conversazione.

Obesità

Il mantenimento dell’obesità comunemente è dovuto a fattori psicologici che sfuggono alla consapevolezza del soggetto, tra questi troviamo un’alta suscettibilità al potere del cibo, l’incapacità di regolare le proprie emozioni e la conduzione di uno stile di vita insano. Senza la presa di coscienza di tutti i fattori sottostanti al proprio comportamento alimentare, ogni dieta sarà fallimentare o in breve tempo si riprenderanno tutti i chili persi senza uscire dalla condizione di obesità.

Vai al link “Non Mollare” sui Disturbi Alimentari >

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